La Coppia Perfetta
Giovanni Mangiapia | Pubblicato il |
Bacoli, tra le altre cose, è famosa per la sua mitilicoltura
Oggi vi porto con me in una piccola escursione eno-gastronomica del luogo in cui vivo. Parlerò dei Mitili e del più famoso vino della zona, la Falanghina.
Bacoli, tra le altre cose, è famosa per la sua mitilicoltura che nasce da lontano ed è stata un traino importante per l’economia di questa cittadina. Anche se in italiano sono chiamati mitili o muscoli, peoci e altri nomi regionali al nord, qui al sud sono conosciute come Cozze, o più propriamente Cozzeca in lingua napoletana, con le due ultime vocali mute, la pronuncia è Cozz’c con la c dura.
Già all’epoca dell’egemonia dell’antica città eubea di Cuma, la cozza era molto apprezzata e probabilmente allevata, tanto da meritare una sua raffigurazione sul retro di una moneta. Se venite nei Campi Flegrei, anche se per qualche giorno è d’obbligo assaggiare almeno una delle tante ricette in cui è presente sua maestà la Cozza.
L’Impepata di cozze forse è la più famosa, ma anche cucinate al gratin, o come si usa a Napoli, in occasione del Giovedì Santo, in zuppa con pomodoro, basilico e l’aggiunta di un polpetto e servite su una frisella che non vi dico cos’è, vi lascio nella curiosità. Naturalmente con gli spaghetti formano un connubio insuperabile.
Io invece vi do una mia ricetta, cozze al forno. Si aprono le cozze preferibilmente a crudo con l’aiuto di un coltello e si sistemano in una teglia, una accanto all’altra, lasciando una sola valva che accoglie il frutto di mare. Si aggiunge prezzemolo, menta, aglio tritato, aceto di vino, delle fettine di limone, pepe, peperoncino e un po’ di acqua. Quando le assaggerete vi sembrerà di far l’amore con le vostre papille gustative. Il vino ideale per accompagnare questa pietanza o meglio questo viaggio nel gusto è una falanghina rigorosamente Campi Flegrei, servita ben ghiacciata.
Le viti di falanghina sono autoctone della zona ed è chiamata con questo nome perché una volta, già dai tempi dei Greci si coltivava con dei lunghi pali di castagno, alti anche 5 o 6 metri, che somigliavano alle sarisse delle falangi macedoni di Alessandro Magno.
Le cozze da sempre hanno la fama di essere afrodisiache e per la loro forma particolare sono associate al sesso femminile. Una raccomandazione se le cozze sono prodotte nel nostro golfo non aggiungete mai il sale in alcuna ricetta, perché il mare da queste parti è molto salato e ve ne accorgerete quando vi asciugate al sole dopo un bagno. Si formerà del sale in piccoli cristalli sulla pelle, quasi un niveo candore.
La falanghina è un vino sapido per la vicinanza del mare, con aromi di fiori di pesco, di zagare e tanto altro, un bouquet che io definisco semplicemente ‘Profumo di Primavera’.
Cozze e falanghina, un abbinamento perfetto, l’una un simbolo di Venere e l’altro simbolo di Bacco, cosa desiderare di più? Una coppia perfetta, anzi divina!
Scritto da:
Rino Costigliola
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